La Corte d’Appello si pronuncia a favore di un dipendente licenziato nel 2012 (Il Mattino di Padova 28 giugno 2015). La Corte Suprema di Cassazione conferma.
"E così A.Z., 51 anni, si gode il reintegro in MPS, a coronamento di un contenzioso risalente negli anni.
Secondo la ricostruzione dei fatti portata in aula, è il 2002 quando il rodigino viene trasferito a Padova.
Un provvedimento contro il quale presenta ricorso, innescando una vicenda giudiziaria che è ancora pendente, in Cassazio-ne. Nel 2012 la situazione peggiora ulteriormente: il 51enne, quadro della banca, viene licenziato.
Assistito dall'avvocato Lorenzo Pavanello di Rovigo impugna questa decisione in via cautelare e, sempre in via cautelare, viene reintegrato....... " (Il Gazzettino 28 giugno 2015)
"Arrestato il 12 maggio 2010 con la pesante accusa di tentato omicidio, era tornato alla piena libertà dopo due giorni, a se-guito di un interrogatorio nel quale aveva
rintuzzato questa ricostruzione. Assolto dalla grave contestazione in primo grado dal giudice di Rovigo, la Procura aveva impugnato il verdetto in Appello. Ora, per la seconda volta, la Corte di
Appello di Venezia ha sancito che quell'accusa non è realistica e di conseguenza ha assolto L.M., 39 anni, di A., seguito sempre dal di-fensore di fiducia, l'avvocato Lorenzo Pavanello di
Rovigo.
Una nuova vittoria per l'imputato e per il suo avvocato. I fatti all'origine del procedimento penale......." (IlGazzettino 15 ottobre 2014)
"Una sentenza della Cassazione che, prendendo in esame la vicenda di un polesano, statuisce dei principi fondamentali in tema di libertà personale e limiti all'azione della polizia giudiziaria ... una sentenza, quella di Venezia, contro la quale aveva-no presentato appello tanto la Procura Generale quanto il difensore, l'avvocato Lorenzo Pavanello del Foro di Rovigo." (La Voce di Rovigo, 28 ottobre 2011).
"Grande partecipazione degli avvocati iscritti all'Anf provinciale per lo sciopero contro il decreto del fare che mette mano alla magistratura italiana introducendo nuova burocrazia... Ad essere al centro del capo di imputazione dell’Anf è il "decreto del fare" varato dal governo Letta che nel redigerlo ha completamento ignorato l’ordine degli avvo-cati. “Il ministro Cancellieri ci ha anche tacciato di essere una lobbie e corporativi - afferma Lorenzo Pavanello presidente provinciale dell’associazione - quanto è maggiore l'indifferenza per il ruolo dell’avvocato che esercita il diritto alla difesa, tanto è maggiore la violazione della libertà individuale, noi costituiamo un baluardo contro l’abuso del potere”.
Al centro delle controversie il ruolo del mediatore obbligatorio che è stato costituito nella riforma della magistratura come deterrente per l’avviamento delle nuove cause. “Gli italiani sono un popolo litigiosissimo e il ricorso a questo passaggio è stato utilizzato in media solo il 22% delle volte, con risultati pessimi, infatti solamente il 20% delle volte si è trovata una conciliazione - spiega Pavanello - quindi a mio parere sarebbe giusto dare il giusto ruolo agli avvocati che hanno tutto l’interesse a trovare la conciliazione e non ad adden-trarsi in inutili cause”. (Rovigo Oggi, 11 luglio 2013)